Capre da lavoro

Il pascolo mirato della Capra Cashmere al servizio degli ecosistemi montani.

Il pascolo mirato delle Capre Cashmere, rispecchia più di qualsiasi altro tipo di allevamento lo stato “naturale”. Gli animali vivono tutto l'anno all'aperto, dove il contatto con l'ambiente le temperature rigide invernali, favoriscono il miglioramento della fibra in qualità e quantità. L'utilizzo della stalla è limitato a pochi periodi dell'anno, e quasi mai nelle zone più miti.
“L'ecologia” delle relazioni sociali e con l'ambiente naturale, è fattore chiave per il benessere delle Capre Cashmere. I capretti sono allattati dalla madre fino allo svezzamento naturale.

L'indisturbato ruminare – brucare, qualifica la produzione e la riproduzione. Mentre le capre “lavorano” pulendo in modo ecologico i terreni a disposizione, “producono” del Cashmere Sostenibile; niente ormoni, niente mangimi o additivi, niente diete forzate o limitate e niente stress da sovrapproduzione. Le capre in libertà scelgono d'istinto le piante e le essenze che corrispondono al loro fabbisogno fisiologico, sfruttando al massimo in modo organico, la più completa gamma di elementi vegetali e minerali disponibili, che nessun altro animale in stalla può permattersi. Naturalmente non è immaginabile un'azione di bonifica e valorizzazione delle risorse rurali lasciata unicamente all'azione incontrollata di qualsiasi forza della natura, sia essa la pioggia, il vento, o la Capra Cashmere. E' necessario inquadrare il servizio in un piano coerente di gestione sostenibile degli ecosistemi, e attuarlo secondo l'approccio integrato del “Pascolo Mirato”, ossia l'applicazione ogni anno del pascolo con programmate cadenze stagionali, per conseguire risultati definitivi di valorizzazione della vegetazione, del paesaggio e della fauna autoctona.

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La creazione e la gestione del pascolo mirato e dei suoi risultati, richiedono, quindi, competenze multidisciplinari riguardanti l'ecologia, lo sviluppo della vegetazione e le dinamiche del paesaggio, la conduzione del bestiame, lo stato di salute e il comportamento degli animali. Il pascolo mirato della Capra Cashmere, evita l'uso indiscriminato di mezzi meccanici inquinanti e rumorosi. Risparmia costi di personale in lavori dequalificanti di pulizia manuale, ma crea occupazione in attività diverse ad alto valore aggiunto per la gestione degli ecosistemi, la cura di specie autoctone, l'agricoltura, la valorizzazione del bosco, la produzione della fibra e il turismo.

Ma soprattutto è uno strumento di provata efficacia per la gestione della vegetazione in diverse configurazioni quali:
- Il controllo di erbacce esotiche infestanti ed invasive ed il miglioramento della biodiversità dei pascoli
- La riduzione del rischio d'incendio nei boschi attraverso l'eliminazione delle biomasse arbustive che li alimentano;
- L'eliminazione non chimica di piante infestanti, la bonifica e la pulizia di terreni rocciosi, ripidi ed impervi, sentieri, strade, canali, boschi, parchi e ovunque i mezzi meccanici non siano utilizzabili o consigliabili;
- La pulizia di corsi d'acqua, laghi, fiumi e sorgenti (dove i prodotti chimici sono sconsigliati) dalla vegetazione infestante;
- La manutenzione di fasce di rispetto, linee elettriche e telefoniche, funicolari e piste da sci.

Precondizione per assicurare la qualità del servizio, è l'attenta pianificazione dei controlli igienico sanitario. Le capre introdotte al pascolo su terreni da bonificare devono essere sane, altrimenti possono entrare in contatto con la fauna locale e contrarre malattie diventandone veicolo di diffusione. Per la stessa ragione va evitata la commistione con altri animali da allevamento, potenziali portatori di malattie quali: la brucellosi, tubercolosi o paratubercolosi. Il pascolo promiscuo va evitato anche per ragioni ambientali. La pressione simultanea di animali su nicchie alimentari complementari già compromesse dal degrado, potrebbe indurre all'erosione. Per tale ragione, la pianificazione del servizio deve fondarsi sull'analisi dell'ecologia, dell'uso della qualità e dell'estensione del suolo, e delle specie e della quantità delle biomasse esistenti.